23 maggio 2015
MAON, Museo d’arte dell’Otto e Novecento di Rende (CS)
23 maggio 2015, ore 17:00
Percorso didattico sull'arte contemporanea
INTERVENTI:
Prof. MARIA ROSARIA ALBO
preside del Liceo Classico "T. Campanella" di Reggio Calabria
Prof. GIUSEPPINA DE MARCO
docente di Storia dell'Arte presso Liceo Classico "T. Campanella" di Reggio Calabria
Prof. TONINO SICOLI
critico d'arte e direttore del MAON
Dott. ROBERTO SOTTILE
critico d'arte e segretario del MAON
Come comprendere le opere d’arte contemporanea se continuiamo a utilizzare i consueti canali conoscitivi, cercando di cogliere razionalmente il loro significato?
Come possiamo apprezzare la bellezza di un sacco bruciato, di una tela tagliata, di un ferro arrugginito, sottoposti all’azione creatrice dell’artista?
Gli allievi, all'inizio, davanti alle opere d’arte contemporanea chiedevano: “Cosa rappresenta?”. Alcuni dicevano: “Questo lo so fare anche io!”. “E questa sarebbe un’opera d’arte?”. Per scardinare queste banalità e pregiudizi sull’arte contemporanea e restituire ad essa tutta la dignità che merita, è stato necessario avviare un approccio diretto all’opera e all’ambiente museo.
Pertanto, il 20 dicembre 2014 siamo andati a visitare la mostra “1920-1970. Dal Secondo Futurismo all’Arte Concreta” presso il Museo d’Arte dell’Ottocento e Novecento (MAON) di Rende (CS), diretto da Tonino Sicoli, coaudiuvato da Roberto Sottile.
Prima della visita, in classe gli allievi hanno letto alcune poesie, scritte dagli artisti stessi presenti in mostra o da altri poeti, ispirati dalle opere d’arte contemporanea. Ogni allievo ha analizzato una poesia e un’opera d’arte: dalla lettura di entrambe e dalla conoscenza della biografia dell’artista ciascun allievo è stato invitato a proporre l’analisi critica del testo visivo, lasciandosi guidare dalle suggestioni e dalle emozioni suggerite dal testo poetico.
Alla fine, ogni allievo ha abbinato un brano musicale, che potesse potenziare la sensazione suscitata dalla visione dell’opera d’arte e dalla lettura del brano poetico. Lo studio dell’arte contemporanea consente di cogliere stati d’animo e sentimenti complessi, ma vicini alla nostra sensibilità. L’artista contemporaneo, dopo avere rifiutato di comunicare mediante i consueti canali conoscitivi, basati sulla razionalità del pensiero, ha imboccato infinite nuove strade, spesso contorte, per cantare il suo male di vivere, il suo difficile essere nel mondo. Lasciandosi guidare dall’emotività e dal furore del gesto creativo, ha indicato una delle vie possibili per affrontare la crisi esistenziale.
E’ questo il valore didattico della contemporaneità. MAON LA CULTURA CHE RENDE!