12 settembre 2018
Fondazione Stelline, Milano
CONTRIBUTI AL NOVECENTO.
DA BOCCIONI A ROTELLA AI CONTEMPORANEI
LA COLLEZIONE DEL MAON
a cura di Bruno Corà e Tonino Sicoli
Dal 13 settembre al 14 ottobre, alla Fondazione Stelline, vengono esposte 35 opere del MAON, per far conoscere l’importante collezione del XX secolo del museo calabrese.
In mostra anche un inedito di Umberto Boccioni, Paesaggio marino con alberi (1908), presentato al pubblico per la prima volta nel 2017, oltre a opere di più di 30 artisti, tra cui Mimmo Rotella e Alik Cavaliere.
Con inaugurazione il 12 settembre 2018 alle ore 18:30, in occasione del palinsesto “Novecento Italiano” del Comune di Milano, che documenta la storia dell’arte a partire dalle avanguardie storiche fino al contemporaneo, la Fondazione Stelline presenta la mostra CONTRIBUTI AL NOVECENTO. DA BOCCIONI A ROTELLA AI CONTEMPORANEI, a cura di Bruno Corà e Tonino Sicoli (dal 13 settembre al 14 ottobre 2018).
L’obiettivo è quello di far conoscere al grande pubblico la collezione del XX secolo del MAON – Museo dell’arte dell’Otto e Novecento di Rende (CS).
Trentacinque le opere esposte in un racconto cronologico dai primi anni del Novecento fino al XXI secolo.
Pezzo forte della raccolta è un dipinto pre-futurista inedito di Umberto Boccioni, Paesaggio marino con alberi, ascrivibile al periodo milanese del grande artista e presentato al pubblico per la prima volta nel 2017. L’opera, scoperta in una collezione romana, è caratterizzata da una pittura sottile, rapida e filamentosa, che si collega a diversi lavori pre-futuristi della collezione Chiattone di Lugano, tutti eseguiti attorno al 1908. Altra figura di spicco protagonista della mostra è Mimmo Rotella, artista principe del Nouveau Réalisme, trait d'union fra il Dadaismo e la Pop Art, ponte d'inventiva fra l’impiego dei ready made (i pezzi di carta strappati dalle affiche sui muri urbani) e le icone della pubblicità cinematografica. Tra i lavori degli oltre 30 artisti presenti, vi sono anche gli assemblaggi di oggetti e ramoscelli bronzei di Alik Cavaliere, docente e direttore dell'Accademia di Brera a Milano, nonché tra i primi artisti ad aver esposto alla Fondazione Stelline.
Il percorso espositivo della mostra è suddiviso in due sezioni temporali: 1900-1945 / Le Avanguardie Storiche e il Novecento Italiano:con opere di Enzo Benedetto, Umberto Boccioni, Achille Capizzano, Domenico Colao, Michele Guerrisi, Maria Grandinetti Mancuso, Antonio Marasco; 1945-2000 / Il Dopoguerra e le Nuove Tendenze: con opere di Cesare Berlingeri, Giancarlo Cauteruccio, Alik Cavaliere, Francesco Correggia, Luigi Di Sarro, Salvatore Dominelli, Francomà, Giuseppe Gallo, Antonio Gatto, Francesco Guerrieri, Bruno La Vergata, Domenico Lo Russo, Francesco Lupinacci, Luigi Magli, Max Marra, Mario Parentela, Rocco Pangaro, Antonio Passa, Pietro Perrone, Alfredo Pirri, Antonio Pujia Veneziano, Anna Romanello, Mimmo Rotella, Angelo Savelli, Nunzio Solendo, Giulio Telarico, Aldo Turchiaro, Fiorenzo Zaffina.
La scelta di documentare un'area, cogliendo anche il cosiddetto genius loci, non significa volontà di fare dell'antropologia culturale, bensì prendere in considerazione i collegamenti con il clima generale, con le tendenze in atto, con le linee della ricerca e i riferimenti storico-linguistici di più ampia portata.
La mostra della Fondazione Stelline ha il patrocinio di Regione Lombardia e Regione Calabria, del Comune di Milano e del Comune di Rende, ed è organizzata in collaborazione con le associazioni Centro “A. Capizzano” di Rende e “Aleph Arte” di Lamezia Terme.
MAON - Museo d'Arte dell'Otto e Novecento è un museo calabrese che è stato inaugurato il 4 maggio 2004 per iniziativa del Centro per l’arte e la cultura “A. Capizzano” di Rende (Cs). Dopo sette anni di intensa attività di mostre, il Centro si è dotato di raccolte stabili e ha istituito il Museo, nato da un progetto del critico d'arte Tonino Sicoli, che ne è direttore.
Fra le grandi mostre organizzate dal MAON vanno ricordate le due dedicate a Umberto Boccioni (una nel 2008 sui disegni della Collezione Winston Malbin, curata da Enrico Crispolti e Tonino Sicoli, e l’altra nel 2009 per il Centenario del Futurismo, curata da Bruno Corà, Cristina Sonderegger, Maurizio Calvesi e da Sicoli, in partenariato con il Museo di Lugano, quella per le Celebrazioni del centenario della nascita di Alberto Burri nel 2015 (a cura di Corà,e Sicoli) e due in omaggio a Mimmo Rotella (“Around Rotella”, curata da Corà e Sicoli nel 2009; “Rotella Vs Dada”, curata da Sicoli nel 2018).
GLI ARTISTI IN MOSTRA
1900 -1945 / LE AVANGUARDIE STORICHE E IL NOVECENTO ITALIANO
Opere di: Enzo Benedetto, Umberto Boccioni, Achille Capizzano, Domenico Colao, Michele Guerrisi, Maria Grandinetti Mancuso, Antonio Marasco.
Pezzo forte della raccolta è un dipinto pre-futurista inedito di Umberto Boccioni, scoperto in una collezione romana: Paesaggio marino con alberi è un’opera dalla pittura sottile, rapida e filamentosa, che si collega a diverse opere prefuturiste della collezione Chiattone di Lugano, tutte eseguite attorno al 1908. Attorno a Boccioni gravitano tanti pittori di un secolo dal radicalismo diffuso, sia per quanto riguarda le poetiche abbracciate sia per i movimenti, che raggruppano i fautori delle nuove idee. Antonio Marasco, che nel 1906 lascia Nicastro alla volta di Firenze, esponente dell’Aeropittura o Secondo Futurismo, è subito “catturato” dalla forte personalità di Marinetti, che lo invita a seguirlo nel suo viaggio in Russia per un ciclo di conferenze a Mosca e Pietroburgo (1914).
A giugno dello stesso anno a Firenze incontra Umberto Boccioni, che lo definisce “compagno di miracoli”. Fra gli Anni 20 e 30 il Sud è un fiorire di esperienze artistiche collegate in qualche modo al Futurismo: se il Futurismo delle origini fa proseliti nel clima operaista e metropolitano del Nord Italia, nei decenni successivi trova invece terreno fertile nella borghesia intellettuale e rurale della provincia meridionale. Il reggino Enzo Benedetto, poi trasferitosi a Roma, inizia il suo rapporto con il Futurismo nel ’24 con l’uscita in Calabria della rivista Originalità, sul primo numero della quale viene pubblicato un editoriale di Marinetti che contesta la XIV Biennale di Venezia, colpevole di avere escluso i futuristi. Domenico Colao nel 1908 lascia l’Italia alla volta di Parigi, dove si stabilisce a Montmartre.
Egli vive l’esperienza esaltante di quel quartiere, frequentando Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville e Gino Severini, ed è incluso da Margherita Sarfatti nella mostra del Novecento Italiano (Milano, 1926). Michele Guerrisi è un personaggio di spicco negli ambienti delle accademie italiane ed è membro del Consiglio Superiore delle Antichità e Belle Arti, molto apprezzato da Benedetto Croce come scultore e per la sua cultura generale e filosofica. Maria Grandinetti Mancuso è illustratrice di Valori Plastici (1918), il cui salotto romano è frequentato da Carrà, De Ch irico, d’Annunzio, Ungaretti e dai maggiori intellettuali dell'epoca.
Achille Capizzano, collaboratore dell’architetto Luigi Moretti e docente all’Accademia di Belle Arti di Roma, realizza cinque mosaici del Foro Italico, vincendo nel 1942 il concorso per la realizzazione di un grande murale al Palazzo dei Congressi dell’EUR con il bozzetto L'Impero.
1945-2000 / IL DOPOGUERRA E LE NUOVE TENDENZE
Opere di: Cesare Berlingeri, Giancarlo Cauteruccio, Alik Cavaliere, Francesco Correggia, Luigi Di Sarro, Salvatore Dominelli, Francomà, Giuseppe Gallo, Antonio Gatto, Francesco Guerrieri, Bruno La Vergata, Domenico Lo Russo, Francesco Lupinacci, Luigi Magli, Max Marra, Mario Parentela, Rocco Pangaro, Antonio Passa, Pietro Perrone, Alfredo Pirri, Antonio Pujia Veneziano, Anna Romanello, Mimmo Rotella, Angelo Savelli, Nunzio Solendo, Giulio Telarico, Aldo Turchiaro, Fiorenzo Zaffina.
Il moderno estremo innescato dalle avanguardie storiche trova nel secondo dopoguerra un clima di ricerca che concilia posizioni fortemente concettuali con le sperimentazioni sui materiali e le tecnologie, contaminazioni di generi con i paradossi linguistici, un trasversalismo ribelle con la globalizzazione invasiva.
Una figura di spicco sulla scena internazionale è Mimmo Rotella, artista principe del Nouveau Réalisme, trait d'union fra il Dadaismo e la Pop Art, ponte d'inventiva fra l’impiego dei ready made (i pezzi di carta strappati dalle affiches sui muri urbani) e le icone della pubblicità cinematografica.
Angelo Savelli, vissuto prevalentemente a New York, con il suo bianco smaterializza l'assoluto in un minimalismo monocromo e raffinato di sottili brillantezze. In questa sezione si possono ammirare anche gli assemblaggi di oggetti e ramoscelli bronzei di Alik Cavaliere, figlio di un chimico-poeta calabrese, docente e direttore dell'Accademia di Brera a Milano; la ricerca di Francesco Guerrieri collegata all'Optical Art; Antonio Passa, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma; le composizioni con sagome umane e zoomorfe di Giuseppe Gallo, pittore-scultore del gruppo romano di San Lorenzo; le istallazioni postmoderne e minimaliste di Alfredo Pirri. E ancora, le opere scrittopittoriche e performative di Francesco Correggia, docente all'Accademia di Brera; la pittura piegata di Cesare Berlingeri; la laser art sconfinante nel teatro di Giancarlo Cauteruccio, fondatore del gruppo fiorentino Kripton; l’incontro fra arte e scienza, fra scrittura e fotografia di Luigi Di Sarro, docente all’Accademia di Roma ucciso per errore negli anni di piombo; il realismo tecnologico di Aldo Turchiaro, allievo di Guttuso, e la nuova figurazione urbana e metafisica di Nunzio Solendo, anche loro docenti all'Accademia di Belle Arti di Roma. Si dà spazio anche alla neo-figurazione fantastico-affabulatoria di Francomà, alla pittura-scultura-scrittura di Mario Parentela, alle istallazioni naturalistiche e alle opere materiche di Luigi Magli e di Rocco Pangaro, rispettivamente docente e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, al minimalismo segnico e alle opere in ceramica di Antonio Pujia Veneziano. Trovano posto anche le storie sottese fra lamiere e citazioni storiche di Francesco Lupinacci, preside del Liceo Artistico di Cosenza; la scienza-arte di Domenico Lo Russo, artista-primario di chirurgia plastica a Firenze; gli scavi nei muri e nel plexiglass di Fiorenzo Zaffina, art director delle copertine del settimanale L’Espresso; i libri d’artista e le foto-calcografie di Anna Romanello, allieva dell’incisore francese Willian Hayter, e le evocazioni pittoriche con archetipi astratto-naturalistici di Salvatore Dominelli, entrambi docenti all’Accademia di Roma. Infine, non possono mancare le chimere grafiche di Bruno La Vergata, docente all'Accademia di Belle Arti di Catanzaro; le tavole monocrome e plastiche di Pietro Perrone, docente al Liceo Artistico Giulio C. Argan di Roma; i segni minimali e ideogrammi di Giulio Telarico, docente al Liceo Artistico Boccioni di Cosenza; le installazioni metalliche e gli assemblaggi poveristi di Antonio Gatto; le creazione materico-mistiche di Max Marra, che vive fra Monza e Lissone.
Orario: martedì – domenica, h. 10.00-20.00 (chiuso il lunedì)
Ingresso libero Fondazione Stelline, c.so Magenta 61, Milano
Info: | www.stelline.it
Fondazione Stelline Ufficio stampa