La storia della città di Rende è legata alla leggenda di Arintha città fondata dagli Enotri nel 520 a. C.
Il vecchio borgo si trova in collina a circa 480 metri dal livello del mare, posto tra i fiumi Surdo ed Emoli.
Grazie alla sua conformazione geologica il centro storico non venne mai del tutto fortificato, ma una semplice cinta muraria, spesso formata dalle stesse abitazioni, intervallata da bastioni e porte costituivano la difesa del borgo che nel corso della sua storia venne distrutto numerose volte a causa di svariati sismi.
Rende fu incastellata nell’XI secolo dai Normanni, e fu ceduta da Roberto il Guiscardo all’allora vescovo- conte di Cosenza.
Sia Papa Innocenzo IV il 7 ottobre 1254 che Papa Clemente IV l’8 giugno 1268 confermavano a Pietro Ruffo la donazione delle terre e dei castelli di Rende, ottenuti dall’Imperatore Federico II di Svevia e da suo figlio Corrado.
Diversi però furono i feudatari che si alternarono alla guida della contea di Rende, oltre ai Ruffo vennero gli Scaglione, i della Noce e gli Adorno di Genova, che comprendeva i territori di Arcavacata, Domanico, Mendicino, Carolei, Fiumefreddo, Marano, Falconara e di San Fili. Nel 1531 Rende venne elevata alla dignità di marchesato sotto Carlo V e affidata all’allora governatore di Cosenza Hernando d’Alarcon della Valle. Il marchesato passò successivamente agli Alarcon Mendoza che dominarono Rende fino al 2 agosto 1806.
La parte più antica si presenta con i segni tipici del borgo medioevale, che dal Castello feudale sorto sul colle Vaglio, sede dell’amministrazione comunale fino al 2011, attualmente interessato da lavori di ristrutturazione, si dirama attraverso la presenza di importanti palazzi gentilizzi come i palazzi Zagarese sede del Museo Civico, Vanni, Basile, Perugini, Pastore, Vitari sede del MAON Museo d’Arti dell’Otto e Novecento, Vercillo e le sue numerose chiese: Santa Maria Maggiore di fondazione medioevale, anche se l’attuale edificio è il risultato di successivi interventi architettonici dovuti anche ai numerosi sismi.
L’interno si presenta a tre navate con l’Altare Maggiore in stucco policromo, e nelle navate laterali dodici cappelle decorate con stucchi del XVIII secolo.
L’interno offre numerose opere d’arte in maggior parte del pittore Santanna, un pulpito in stucco e legno del 1797 realizzato dallo stesso Cristoforo Santanna, Raffaele De Bartolo e Matteo Morrone autore anche dei confessionali lignei. Numerose sono le statue processionali e i paramenti sacri e argenterie di fattura settecentesca; Il Santuario di Maria SS. Di Costantinopoli innalzato nel XVIII secolo sui resti di una cappella dedicata a San Sebastiano.
Il 15 maggio 1978, su decisione dell’Arcivescovo di Cosenza Mons. Enea Selis, la chiesa è stata innalzata agli onori di Santuario. La chiesa a croce latina si presenta con una facciata a capanna con timpano triangolare. L’interno di gusto barocco racchiude opere settecentesche del Santanna, una cupola affrescata a tempera dall’artista rendese Achille Capizzano nel 1949 raffigurante la Vergine di Costantinopoli in gloria e altre opere di Donato Magli e Giovanni Greco.
L’altare maggiore in marmi policromi del 1775 custodisce la pala dell’Immacolata in Gloria di Cristoforo Santanna con interventi del Pascaletti nei volti dei puttini.
Numerosi sono i paramenti sacri e le argenterie; la chiesa del SS. Rosario completata nel 1779 da Raffaele De Bartolo con l’aiuto del fratello Giuseppe, di classico stile barocco con facciata in tufo rosa di Mendicino.
L’interno a croce latina è decorato con stucchi e dipinti di Santanna. Sono custoditi all’interno dell’edificio alcuni paramenti e un organo sulla cantoria di Carlo Mancini, datato 1772; Chiesa di San Michele Arcangelo, detta del Ritiro edificata in età normanna fu interamente distrutta nel sisma del 1638 e ricostruita nel 1715.
Il complesso chiesastico si sviluppa a croce greca dove sono ubicati quattro altari lignei, tre dei quali completamente dorati. L’interno della cupola dipinto dall’artista rendese Donato Magli raffigura la caduta degli angeli ribelli datato agli inizi degli anni ’50.
Numerose sono le altre chiese dislocate nel centro storico di Rende: Santa Maria delle Nevi, Maria SS. dell’Assunta, San Francesco d’Assisi ora convento delle Suore di Clausura dell’ordine delle Clarisse, San Giovanni, Sant’Antonio Abate e SS. Vergine della Pietà.